Lasciato il primo Trittico a Rocca Soraggio, siamo ora alla Chiesa di Santa Maria di Borsigliana, frazione di Piazza al Serchio. E di fronte all’imponente, completo e suggestivo Trittico di Pietro da Talada. Da questo Trittico partì la ricostruzione dell’opera e la scoperta dell’autore, Pietro, precedentemente conosciuto solo come “Il Maestro di Borsigliana”.
Davanti noi è un trionfo d’oro.
Quattro alte guglie salgono a dividere in 3 parti l’opera. La parte centrale termina in alto con Iddio Padre e le due parti laterali dipingono un’Annunciazione con l’Angelo a sinistra e la Madonna a destra. Più sotto sta il cuore del Trittico. Al centro, più alto, la Vergine Maria in trono, con la mano sinistra alzata e con il Bambino Gesù, in piedi, sulla sua gamba destra.
Poi, alla sinistra della Madonna, San Prospero, titolare della Chiesa di Reggio Emilia, e a destra San Nicola, titolare dell’Ospitale di Tea, quasi a testimoniare la strada che dalla Toscana portava in Emilia e viceversa, passando da qui. Entrambi i Santi portano il bastone pastorale e la mitria di Vescovi.
Nella predella di base, i 12 Apostoli, all’interno di nicchie dorate. Si segnala che il tratto singolare ed unico di Pietro è il suo modo di dipingere la pettinatura dei suoi personaggi, con una riga centrale e due scansioni laterali dei capelli. L’opera mostra una ricchezza di queste terre e dei commerci e delle famiglie locali che li praticavano, oggi impensabile.
Prima di ripartire per Sant’Anastasio, perdetevi ancora in questa atmosfera mistica…
Testo redatto dal Prof. Fabio Baroni